Il libro è la prima raccolta di contributi che raccontano la storia del modello relazionale in Italia. Il termine relazionale, scrive Stephen Mitchell, “è stato espressamente scelto per mettere in evidenza il collegamento tra le relazioni interpersonali e le relazioni oggettuali interne”. La svolta relazionale può essere descritta come un nuovo paradigma psicoanalitico, nato negli Stati Uniti, tra gli anni ’70 e ’80 del ‘900, dall’incontro e dal dialogo tra il modello delle relazioni oggettuali, la psicoanalisi interpersonale, la psicologia del Sé, la prospettiva intersoggettiva, la critica femminista e i contributi dell’Infant Research.
Etty Hillesum (1914-1943) intellettuale olandese, ebrea, fu uccisa nel lager di Auschwitz. Negli ultimi due anni della sua vita tenne un diario arrivato ai nostri giorni. Questa opera, alla quale si affianca una raccolta di lettere, è una lucida testimonianza sulla persecuzione ebraica, e, allo stesso tempo, un testo di riflessione sulla condizione umana, sul dolore, sull’odio e l’amore tra i più intensi scritti in questo secolo.
Dopo la proiezione del film, Nadia NERI ha presentato i temi centrali della sua ricerca svolta negli ultimi 10 anni sulla vita e il pensiero di Etty Hillesum.
F.Fera ha introdotto il libro di D.J.WALLIN sottolineando l’importanza del contributo dato dall’autore, in un quadro integrato di teoria, prassi e ricerca, alla costruzione di un modello di intervento innovativo in cui il riconoscimento del ruolo dell’attaccamento e dei suoi stili, gioca un ruolo centrale nella relazione terapeutica e nel cambiamento che deriva dalla migliore integrazione di pensieri, sentimenti e bisogni.
E.Pellegrini ha presentato la Adult Attachment Interview (AAI), l’intervista semistrutturata ideata allo scopo di rintracciare una connessione o un collegamento fra le esperienze di accudimento vissute dai genitori e le modalità relazionali che essi instaurano con i propri figli. E’ stata mostrata la tecnica di somministrazione e raccolta dati e quella di siglatura.
M.A.ROSSI ha infine descritto alcuni risultati ottenuti dalle ricerche nel campo delle neuroscienze, in particolare sui meccanismi d’azione che intervengono nella neurotrasmissione tra amigdala, ipotalamo e corteccia cerebrale, nel quadro dell’interazione tra circuiti neuronali ed esperienza.
I curatori hanno presentato il libro che comprende la traduzione de “I dieci anni dell’Istituto Psicoanalitico di Berlino” curato nel 1930 da Max EITINGON (uno dei primi importanti allievi e collaboratori di Freud) e alcuni saggi di commento che delineano il quadro storico-culturale della pubblicazione con un particolare riferimento alle implicazioni per il presente ed il futuro della psicoanalisi.
L’idea di tradurre un testo di circa 80 anni fa è nata dall’osservazione dell’attualità dell’esperimento condotto tra le due guerre nel Policlinico dell’Istituto di Berlino, quale importante realizzazione del movimento psicoanalitico del tempo dal punto di vista organizzativo, della formazione, dell’attività clinica e dell’impegno culturale e sociale. Nella discussione sono intervenuti D.FOIS, F.DeBEI, G.CAVIGLIA, P.CRUCIANI, F.AGOSTA.
Nella splendida cornice del Forum Austriaco di Cultura a Roma, si è tenuta la conferenza cui hanno partecipato gli autori del libro